Ho visto la pioggia non passare mai,
cadere, anche col sole,
sul rivo di una foglia spezzata
in un letto di dimenticanze
e fracassarsi stelle su un cuscino
di azzurre malinconie.
Ho sentito la pioggia tingermi le mani
e l’umida pietra trasudare il turchese
nel ticchettio di un’astratta melodia
ripetuta a oltranza
e ombre danzare, nel taglio
di vetri smerigliati d’usura.
Come una vecchia stanza d’hotel
ho visto ripetersi e caracollare istanti,
uno dietro l’altro,
su quadri dipinti di foreste di ruggine.
E poi ho sentito la pioggia
sanguinare su zolle di pane raffermo,
aggrumito di soli traditi,
mentre il vecchio giradischi ripeteva
canzoni scordate
a un cielo senza pietà,
calato come una tenda
su nuvole di tovaglioli umidi.
E così siamo divenute una,
io e la pioggia,
così sfacciate da danzare nude
sotto il nudo cielo,
ombre, intessendo e ricami d’istanti…
… là,
dove muoiono i papaveri rossi,
per troppo amore.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Annalisa Scialpi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.