Pubblicato il 31/01/2022 14:36:49
Calcinacci e mucchi di mattoni dov'erano muri saldi e voci di passaggio. Se poggio il palmo sul corrimano sento ancora rincorrersi parole nei laceri interstizi, e là fuori il fischio delle bielle sui binari, echi di ferraglie ritorte. Su in alto l'orologio sul frontone è fermo al treno di mezzanotte, l'insegna della stazione oscilla nel vento desolato in poesia di foglie morte. Anche gli uccelli hanno lasciato le gronde rotte. Per altra sorte.
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