Pubblicato il 27/09/2022 22:36:55
Avevi denti troppo larghi; ogni tirata d’aria uno sbuffo di menzogne. Ora dimmi, caro, tutto questo dove ti ha portato? Ho visto un’ambulanza sotto la tua casa; il buio mordeva il cemento, Penelope fradicia e sfatta come cartone bagnato. Era questo che cercavi? Oh Ulisse, calpestasti i fiori nella mia isola segreta, i fiori tanto amati, ogni corolla un nodo d’amore… Non sapevi che ero una maga? Io vedevo… Itaca era una palude, Itaca era un pugnale, una spina secca schiantata nel fianco. Itaca non c’era già più, forse non era mai esistita e Argo era la morte da cui eri in fuga.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 4 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Annalisa Scialpi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|