(Ho conosciuto eccezioni, anime sensibili e sincere tra costoro di cui parlo. Tra queste eccezioni qualcuno voleva 'tornare indietro'. Non so se l'ha fatto. Ma erano solo 'eccezioni')
Avete il ventre gonfio,
menti astute come i vecchi scorpioni
che vi divorano, nelle straziate notti,
a respirare il vuoto e lo stantio
nelle vostre anguste stanze.
Sotto strati di paramenti incensati
nascondete la peste
e grottesca è la parola carità
sulla vostra bocca spalancata
come una fossa di serpenti.
Strappate le anime a brandelli,
le scucite, confondete,
per darle in olocausto al potere,
retto dai vostri bassi appetiti e
dalle sete di potere.
Voi, anime codarde e basse,
che temete il vento fresco
il ronzio dell’ape,
la danza delle foglie nell’aria
più pura!
La pestilenza che voi dite
venire dal dio lontano in cui
voi stessi non credete
è nella durezza opaca dei vostri stessi
cuori,
chiusi come sagrestie.
Ma ora è il tempo
in cui il dolore del mondo
spezza le ruggini delle nostre
catene
e le false fondamenta costruire
sugli acquitrini delle vostre parole
perverse.
Verrà la nuvola a aprire cieli nuovi,
pulirà la pietra imbrattata
e da essa fiorirà l’albero.
Tornerà il fiume.
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