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di Robert Wasp Pirsig
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Pubblicato il 03/01/2024 18:15:16

Siamo nel primo foglio

del calendario. Siamo lassù, 

tra i fori che testimoniano 

lo strappo o la giravolta

dei mesi accartocciati. Siamo

a cavalcioni dei flûte di rigore.

È la prova che in quel punto 

lo spirito dichiara il sangue 

un buon trasporto e mischia 

il capogiro con un rigurgito

del cambiamento mai avvenuto. 

 

Poiché è visibile il mondo 

dopo il diluvio tergiversato,

posso affermare che noi siamo 

lo scroscio peggiore venuto 

in terra - nessun’altra terribilità 

è stata così tanto invasata.

Nell’improbabile visione 

della colomba nella cerchia 

degli ulivi, la verità dei rami 

sta nella bocca dei cannoni

dove i falchi beccano pallottole

mentre l’anima rincula 

e i bossoli vuoti sono espulsi 

come fronzoli della ragione. 

 

L’uomo seduto accanto a me 

rifà il brindisi fino alle lacrime, 

senza pietà. Ha chinato il capo 

perché fare la festa a qualcuno 

impone che solo alzando il gomito 

si lascino i ruderi in pace.

 


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