Pubblicato il 01/03/2025 19:24:49
Sono sveglia da ore e tutto è in ordine i pensieri le cose e in ciel le nuvole Di innumerevoli idee cento son spente dieci compiute altre cinquanta in bilico Ho male alle ossa e forse è marzo dal primo dì umido ed incerto o forse quel malessere che torna e ad ogni stagione reca il conto Dinanzi ho tanto tempo presuppongo se non si ripete quel ch’è già accaduto Stessa età mia persona a me assai cara passata di venerdì oltre la soglia Ma corrono i giorni come fiumi fischiano come treni sui binari Del loro nome io più non mi curo se non per fare la differenziata Fa buio troppo presto è ancora inverno ed io accantono per il giorno appresso una marea di cose tralasciate e che rimando da sempre all’infinito Sorrido e le pareti della casa mi guardano sgomente e ammutolite chè ignorano la smorfia sulle labbra, quasi una beffa Ti penso da cent’anni e forse più ti parrà strano eppure non lo è non c’eri ma nella mia memoria hai sempre avuto un posto prediletto tra il sacro ed il profano, questo è vero … ed ora che ci sei il vuoto è pieno dell’aria circostante dei giardini dell’ampia e silenziosa sala del viale nello scialle della nebbia del vetro che alla luna fa cornice e della strada zitta d’altre voci che di due impronte su suoli differenti una ne reca, sempre una soltanto.
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