Pubblicato il 25/05/2025 17:45:41
Soffiava vento di libeccio a me più caro e sul pontile abulico ondeggiavo. Sciacquavo pensieri che cormorani come frecce nere rapivano e al bersaglio miravano. Erano le gesta accadute che verso il centro di una meta sbattevano il capo e da giallo a rosso come il sangue trasfiguravano. Lo spirito del luogo strisciava sui muri scorticati sollevando nebbia invece di calce e avvolgendomi, io intuì che non era più solo un richiamo.
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