Pubblicato il 29/05/2025 12:00:51
E fu in quell'ora morbida dell'alba, che assorbii la luce rosa rischiarandomi il viso in mezzo all'ombra. Sul mare come un campo, e sull'altura tra scintille di lucciole, i miei occhi guardarono oltre il divenire. C'era di lilla verde e arancione, un fuoco d'artificio sul promontorio di una mancanza, un mare essicato col monte inaridito ora dal sale. Vidi scultura bianca cristallina affiorare, arsa dal sole la fronte sciolta acqua marina, e un sorriso a me abbozzato di tenerezza, con segni dei muti a me parlava. Mi colpì tutta la sua immensità in un granello di stupore e meraviglia, l'ascoltai, la voce roca sua fu come mia.
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