Nel lucente tempio dei grandi negozi,
sfilano gli specchi, le mode, i capricci,
chi compra per voglia, chi solo per vanto,
di stoffa ha l’armadio, d’anima è stanco.
Appese, silenti, le giacche costose
attendono invano stagioni e giornate,
camicie coi tag appassiscono in file,
tra abiti inutili, solo vite sprecate.
Ma un gesto sottile, più forte del lusso,
penetra in vicoli e piazze emarginate:
la mano gentile raccoglie il superfluo,
in sacchi leggeri lo affida al destino.
V’è chi non ha nulla, ma sogna un cappotto,
un paio di scarpe ed un po’ di calore.
E trova, in un angolo urbano, o nascosto,
un dono che parla il linguaggio del cuore.
Così la vanità, che indossa l’eccesso,
si scioglie in silenzio in un gesto diverso.
E un vecchio maglione, ignorato da tanti,
diventa un abbraccio tra mani distanti.
N.d.A.: Donare gli abiti.
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