Pubblicato il 01/07/2025 12:42:40
Nell'erba ancora alta la mia pena si accosta al passo ricurvo che avanza. Il ghigno si assottiglia, mi tocco appena la guancia come violino la seta. Se sospendo il fiato avverto nostalgia di reti tra fronde su fonti fresche e giardini con frutti ondeggianti, cancelli aperti come bocche ridenti. Tacito è il consenso, attraverso correndo i varchi del tempo, spedita mi metto di lato e osservo che passi.
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