Pubblicato il 06/07/2025 15:05:36
E m’appare così chiara di notte quasi fosse la torre d'un presepe antico arancio di luna calda la magìa d'un borgo che la gente ha abbandonato, luoghi dell'invisibile semplicità lì, dove la bellezza s’insinua in ogni pietra o filamento d'edera e non è mai la visione di un’Asia errante né lo struggimento nel grembo d'un profondo infinito. È limpidezza, transitorietà, vita che accade, è come raccogliere su righe sparse le gocce tiepide d'un temporale che passa e se ne va
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