Pubblicato il 20/08/2025 08:17:47
Bruciava di fiamma costante, la fine illuminava spesso un inizio, quando ombra avanzò. Squillo gaio di aquilotti. Si piegò la bocca in una curva, fu ansa di torrente quando non si sente più sgomento. Ora il vuoto gli usciva dalla fronte, al tramonto non più agguati, ma da un filo perso in una voce si staccò dal muro un suono silenzioso, un fremito interiore dal profondo. Sul velluto le parole senza virgole ma, punti fermi ed euforia. Germogliarono ninfee nello stagno di piastrelle catturandone la luna.
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