L'odierno infranto orizzonte
suggella un intenso fragore respinto
in cristallo specchiato ridente
dormiente e mai richiamato viene cinto.
Protetto e osservato cambia il manto
stanco e assettato vira il canto
porta in tal corsetto un vanto
in tappeto sospinto e bruciato.
Richiama una pace oramai aliena
sconosciuta e lontana ma mai foriera
sconfigge e ditrugge in tal maniera
colpendo con un sorriso una rinata scena.
Applausi smorzati e stanchi richiami
passanti in tal rovine rivolte
osanni su povertà gli spogli rami
persi e smagriti su lotte imposte.
Chiedete perdono su flagellate genti
schiacciate e mai osservate da false gesta
consunte e mal gestite, arse terse menti
sporche dal male preso, ancor dormiente non arresta.
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