Con cuore puro e sguardo già sereno,
Carlo inseguiva il cielo in ogni istante,
nutriva la fede qual seme pieno,
luce giovane e ardente, affascinante.
Davanti all’Ostia il suo amore ardeva,
“Autostrada per il cielo”, ei diceva,
ed a Maria, con devozione vera,
offriva il fior d’un’anima sincera.
Tra bit e pixel, genio giovanile,
dimostrò che il Vangelo può viaggiare
sul filo invisibil, puro e sottile,
che unisce cuori ed il Cristo fa annunciare.
Beato oggi, ma presto Santo amato,
perché da ragazzo fu il testimone:
la santità non ha età, neppur fiato,
è fuoco acceso che mai si ripone.
N.d.A: Carlo Acutis è un fulgido modello di bellezza umana e presenza divina, manifestatasi nella breve ma intensa vita del giovane italiano, scomparso nel 2006 a causa di una grave leucemia fulminante.
In appena dieci giorni, la malattia lo condusse alla morte, sopraggiunta il 12 ottobre all’ospedale San Gerardo di Monza, quando aveva solo 15 anni.
Noto per la sua profonda devozione all’Eucaristia e alla Vergine Maria, oltre che per aver realizzato siti web dedicati alla fede, viene spesso indicato come il “patrono di Internet” per aver saputo utilizzare l’informatica come strumento di evangelizzazione.
L’intensa vita spirituale lo portò a creare numerose pagine digitali su temi religiosi, mentre dedicava tempo ed energie al volontariato, aiutando i senzatetto e servendo nelle mense per i bisognosi.
Carlo fu un testimone appassionato di Cristo, in una forma resa ancor più straordinaria dalla sua giovane età.
Amava definire l’Eucaristia “la mia autostrada per il cielo” e visse con l’obiettivo costante della santità.
La fama che ha acquisito dopo la morte ha ispirato una vasta devozione popolare in ogni parte del mondo.
Molti hanno cominciato a rivolgersi a lui con preghiere di intercessione, e a una di queste è legato il primo miracolo riconosciuto, necessario per la beatificazione.
Ad oggi, gli sono attribuite due guarigioni prodigiose: la prima riguarda Matheus, un bambino brasiliano di sei anni affetto da una rara anomalia congenita del pancreas, scomparsa dopo il contatto con una reliquia di Carlo; la seconda è quella di Valeria, studentessa costaricana a Firenze, completamente ristabilita da un grave trauma cranico dopo che la madre aveva pregato sulla sua tomba.
Per sua espressa volontà, è stato sepolto ad Assisi, città alla quale era particolarmente legato per la profonda devozione a San Francesco.
Quando aveva nove anni, i genitori acquistarono una casa per le vacanze nel borgo umbro, e lì Carlo ebbe modo di avvicinarsi ancora di più alla spiritualità francescana.
In un primo momento fu inumato nel cimitero locale, ma nel 2019 le sue spoglie sono state traslate nella chiesa di Santa Maria Maggiore, presso il Santuario della Spogliazione, dove tuttora riposano.
La beatificazione è avvenuta il 10 ottobre 2020, mentre la canonizzazione è prevista per il 7 settembre 2025, secondo quanto riportato dal sito ufficiale delle Cause dei Santi.
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