Pubblicato il 01/09/2025 17:58:47
Misi in testa la paura di sedere in terra su cartoni arrotolati che di notte come domino dovevo srotolare. La mia curva del sorriso era solo un darsi un tono credo fosse esitazione. Da una casa e dopo un'altra, con un pane sulle mani vidi solo un astro bianco che stendeva su di me la sua sbirciata. Ciondolavo con i sogni barcollanti e parevo troppo spesso una sonnambula. Poi una luce, era fioca ma si avvicinava sibilava, non capivo la parola. E successe, avanzando una mano fatta d'aria mi pervase e poi mi scosse dal torpore. La mia mano.
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