Pubblicato il 04/09/2025 11:14:23
Era di Marzo quel giorno in cui il fumo sulle colline arse l'aria. All'orizzonte, tinto di quiete, voci di fuochi sui campi si coprirono di neve. Mentre l'immagine di te mi sedeva accanto, vidi riflesso bianco tingerti la linea sul bordo del labbro. I solchi impressi sulla mano, ne contai cinque, creavano sentieri tra i calanchi e occhi di volpi esortavano a seguirle. Ti parlavo, mi parlasti come foglie secche le parole. Sulle rocce candele accese, falò, cacciatori e poi la pioggia sulla neve. Corremmo, corsi tenendoti come si tiene il fiato quando è in corso svenimento imminente. Ti deposi sul crinale a destra sotto un bucaneve. Bianco anche lui, come neve.
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