Nessuno m'ascolta più,
anche voi o dei, mi avete voltato le spalle
e fate finta di non conoscermi.
Nessuno ode più le mie grida,
nessuno asciuga le mie lacrime.
Il mondo intero sembra cambiare
ogni volta che batto le palpebre.
Anche le montagne vengono consumate dal vento
e nessuno può salire sulla stessa cima per due volte.
Il mio sogno per la pace
era l'unico punto fermo che mi era rimasto.
Ma adesso è sparito, anche il cielo è fuggito.
Quel sogno aveva piantato il suo seme nel mio cuore,
era un albero impossibile da sradicare,
le sue radici avevano afferrato anche la mia anima,
linfa che lo nutriva.
Ma un sogno finisce,
quando giunge il giorno dell'ira degli dei.
Senza esso, adesso,
la vita è un incubo di dolore e sofferenza
nel veder morire innocenti,
un incubo dal quale prego di svegliarmi,
dal quale andare via,
perché il sogno si è trasformato in un campo di sterminio,
morte ingoiata dalla morte.
Stanco di questo dolore,
affondo la mano nel petto,
strappo il mio cuore
e lo getto via.
E grido mentre piango,
grido mentre muoio...
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