Pubblicato il 19/09/2025 18:11:17
Ti passano davanti frenetiche illuminazioni paesaggi antichi di campagna forse giovanili amori raggiunti in bicicletta tra gli sperduti casolari della pianura padana
e quel pesce gatto, dai barbigli felini e la velenosa spina, che si pescava all'alba e si mangiava subito in compagnia nelle osterie lungo l'Oglio e il Chiese.
Io t'ascolto rapita dall'allegria emanata dalle tue iridi accese. Questa non è la mia terra -io abito dove s'increspano colline e pensieri-
è quella degli avi di chi amo, è la tua terra ma l'avverto mia, come quando dentro scorre un fiume che non sai dove conduce dove nasce, senti solo il sinuoso girovagare
il suo occultarsi in acque ferme e scure per poi tra filigrane di salici ritrovare -per un istante- la luce.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Carla Vercelli, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|