Di quel confine sfumato
Non so chi tu sia.
Non so se esisti.
Forse ti ho inventata.
Una donna senza volto, senza ieri, senza domani.
Non un manichino, no.
Una sagoma incisa nell’ombra.
Torni.
Puntuale, ogni notte.
Quando la luna spegne la luce e va a dormire,
e io resto sveglio a contare le crepe della mia stanza.
Mi parli.
Mi laceri.
Mi consoli.
Mi fai male.
Mi accarezzi come se conoscessi ogni mia cicatrice.
Non ti ho amata.
Ti ho solo detestata?
Il confine è sfumato,
come tutto ciò che non si riesce a dimenticare.
Abitavi i miei sogni da ragazzo,
le stanze vuote,
i mattoncini scelti con l’ossessione,
le pieghe insonni di notti troppo lunghe.
Sei il diavolo?
O sono solo io che mi nascondo dietro di te?
So solo questo:
ci sei.
E ci sarai,
finché non avrò più niente da dire.
2021
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