Pubblicato il 25/10/2025 04:50:01
Bevo birra calda gialla. Indigeni con la testa spenta impalati su tralicci che friggono di olio marcio. Il lago un’ombra, cigni con le gambe spezzate che non affondano restano lì occhi bianchi come chiodi arrugginiti. Un vento che sega l’aria, alberi isolati fermi su confini netti di visioni sempre immobili. Rami neri che si spezzano da soli. Cavalli bradi con le costole di vetro. Topi. Ti vedono. Ti temono. Sai troppo. Vedi architetture lontane che non dovrebbero esistere. Loris ha mangiato pane per tanti anni. Loris ha l’esofago pieno di rane. Adesso strappa gatti coi denti perché vuole correre. E corre. Ma non si muove. 2012
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