Perché o Dei avete tolto loro il sogno di una vita,
scacciati da esso e gettati in questa buia valle
dove la luce è bandita,
dove nelle sue più nascoste pieghe
strazianti urla di dolore scorrono come un serpente
che con le sue spire soffoca il loro sogno più nascosto,
dove anche la loro ombra li ha abbandonati,
dove vi sono solo macerie e non più case
e nemmeno un cuscino di crisantemi su un letto di rovi
le cui spine sarebbero piume
in confronto ai chiodi roventi conficcati nell'anima
di chi muore per una guerra non voluta.
Perché, perché, perché...
Grido insieme a loro in preda alle convulsioni
contorcendomi in un'agonia infinita,
un dolore folle che supera ogni immaginazione.
Il mio cuore esplode in fiamme,
una cascata di ingiustizie lo frusta oltre la soglia del dolore.
Basta vi prego,
non siate sordi alle loro suppliche,
non vi basta vederli inchiodati
a questi giorni di tenebra
che sono come una lenta morte
in un perenne buio mattino d'inverno.
Privandoli di quel sogno,
è come aver loro lacerato l’anima,
il dolore più profondo che si possa immaginare.
Rimane solo sofferenza,
quando la danza e la musica di un sogno perduto
trascina via la loro anima
e in questa buia valle
non basta la modesta pietà
di una flebile fiammella di speranza a quietarla...
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