Sono la montagna,
maestra di forza e di stabilità,
accolgo la vita e l'elevo,
sono rifugio all'aquila e al falco.
Vieni a me, uomo,
se ti mancano orizzonti,
perchè io sono il coraggio che osa
elevarsi fino alle stelle,
io sostengo il volo
dei cuori pensanti.
Per questo raccolgo in un abbraccio
gli spiriti intrepidi
e attraverso la mia bocca,
a volte cratere,
parlano gli dei più sottili e robusti,
padroni della folgore e della tempesta.
Perciò torna, uomo,
al mio silenzio che non è ghiaccio,
al mio silenzio che è la misura
che tramuta ogni lamento
in ode alle nuvole e al vento.
In me ascolterai la preghiera
del pino e del faggio,
in me i rami pi sottili scriveranno
quello che non hai mai osato scrivere,
perchè io sono l'ossigeno ai tuoi sogni
nella quiete che nulla teme
e tutto svela.
In me
vedrai tramutarsi le lacrime
nel fresco vento creatore
e forse diverrai poeta
o profeta; chissa'...
Perciò posa nel nel mio ventre
in apparenza austero
il tuo pianto, il tuo canto,
lo vedrai sollevarsi là,
dove l'affanno non ha più nome,
dove l'amore è tutto in un fiore.
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