Se fossi ancora nel mio sogno
sentirei cantare le colline
e vedrei danzare gli alberi
sotto le nuvole striate dai colori dell'arcobaleno,
le vedrei correre leggere
come portate dal vento dell'anima
e il cielo sarebbe ancora blu.
Vedrei la tua anima di fuoco
far inginocchiare le montagne,
aprire i mari
e prostrare il cielo stesso al tuo cospetto.
Ma adesso tutto è oscurato da nere nuvole
che coprono i miei giorni.
E lungo quelle nuvole,
come fossero il fianco di una montagna,
cavalca inesorabile verso me
il nero cavaliere del silenzio,
e come aratro che penetra nella terra,
scava solchi di dolore nel mio cuore.
Non è follia lottare per non perdere
ciò che si è atteso da intere vite,
è come camminare ad occhi chiusi su una fune tesa
su un abisso pieno di sorrisi ritrovati,
beandosi di una percezione della vita talmente pura
che pensare di rinunciarvi
è come immaginare un mondo coperto per sempre da ombre grigie.
No, non è follia.
È follia ciò che rimane di quel sogno,
come il ceppo di un boia...
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