Millenni son trascorsi da quel giorno,
la terra solleva un lungo lamento,
la guerra avanza nel cupo ritorno,
antico duolo che pesa nel vento.
Per quale ardire si sparge il dolore?
Il sangue di Cristo, dato per amore,
pare svanir, nel frastuono e clamore,
l’odio avanza, qual crudele signore.
Macchia che il tempo mai potrà cancellar,
umanità che sempre si smarrisce,
or la pace chiama dall’alto a sperar,
ma l’arma regna e l’anima ferisce.
N.d.A.: Son trascorsi più di duemila anni dalla venuta del Cristo sulla terra, ma nel mondo continuano le guerre.
Una vergogna che l'umanità non sappia trovare la via per creare realtà senza più conflitti.
La violenza non si placa, la pace resta un sogno lontano, e dopo la storia di sanguinari conflitti internazionali, i desideri di combattere ovunque s'affilano ancora. Bisognerebbe eliminare da ogni angolo del pianeta la produzione di armamenti e di prodotti nucleari.
Ma ci hanno tramandato l’idea che le singole Nazioni devono esserne provviste, come strumento di difesa, in caso di attacchi militari.
Intanto, si investono milioni di euro nella produzione di nuovi mezzi per dominare tutti i popoli, con l’intenzione di proseguire sulla via della distruzione totale che, presto o tardi, avverrà certamente.
Nessun Dio può volere la fine del genere umano, ma purtroppo, l’esempio di Cristo, portatore di pace, viene perennemente offuscato da conflitti senza fine.
Buona riflessione a tutti.
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