Pubblicato il 11/12/2025 16:59:03
Amo il tuo permanere ai margini di un’esistenza dove la vastità sembra una morte cui la mitezza della tua costanza crea limiti assidui quando la vita s’ancora lungo orizzonti a sponda del tuo golfo profondo e il nulla vi aderisce. Ed amo il tuo sapere l’anima della terra su cui scrivi quello che pensi e che non hai pensato per via del tuo finire e comunque le braccia amo quelle braccia cui lego il mio passaggio nel tuo tempo e l’infinito esile del dire.
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