Pubblicato il 11/12/2025 18:06:38
La morte non è l’oblio. È una stanza d’albergo senza finestre, odore di ferro e lenzuola bagnate, una abat-jour rovesciata che pulsa intermittente come memoria sfiancata.
Non c'è silenzio, ma voci spezzate in loop — madri che non smettono di chiamare, respiri mozzati a mezz’aria, scricchiolii d’ossa che non si rassegnano. amici in lontananza che elogiano lo scalpo di chi hanno odiato
La morte non è fine. È archivio di sogni abortiti, il frigorifero acceso in una casa vuota, la porta del bagno che cigola alle tre di notte quando nessuno dovrebbe esserci
È un luogo dove il tempo si spezza, dove il buio ha occhi e li usa, e tu sei solo, senza corpo ma con tutto il peso addosso.
E cammini. A piedi nudi. Sul vetro dei tuoi rimpianti.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore J.J. Tompson, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|