Pubblicato il 07/06/2008
Ero per strada, in mezzo al suo clamore. Esile e alta, in lutto, maestà di dolore, una donna è passata. Con un gesto sovrano l'orlo della sua veste sollevò con la mano.
Era agile e fiera, le sue gambe eran quelle d'una scultura antica. Ossesso, istupidito, bevevo nei suoi occhi vividi di tempesta la dolcezza che incanta e il piacere che uccide.
Un lampo... e poi il buio! - Bellezza fuggitiva che con un solo sguardo m'hai chiamato da morte, non ti vedrò più dunque che al di là della vita,
che altrove, là, lontano - e tardi, e forse mai? Tu ignori dove vado, io dove sei sparita; so che t'avrei amata, e so che tu lo sai!
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