Pubblicato il 14/04/2011 10:42:09
saluto voi viandanti e lettori, e vado a raccontarvi la strana storia mia, la storia di quel dì che mi sdraiai all'ombra, d'un quercio, o almen, così credevo, ma quercia aimè non era, e dall'albero alla mia testa passo una grossa mela.
Quel dì , da che ricordo parea del tutto stanco e mentre passegiavo, nel parco, a pancia piena pensai tutto d'un tratto "quel quercio , bhe, di ombra ne datanta" e fù colpo di genio optai per riposare, e mi sdraiai su quel bel prato che dal quercio era ombregiato Ma aimè sfortuna volle che una svista bella e buona mi portò a veder quel quercio che quercio poi non era ma un albero di mele, di quelle belle grosse e lo capi in ritardo pagandone le spese perchè mentre dormivo una mela ormai matura decise di tuffarsi direte voi , vabbè, son cose assai normali ma la mela per dispetto mi cadde dritta in testa capii sì due cose la prima più importante la quercia non era quercia, ma bensì un melo la seconda fu ben più nota capii che dalla pianta i frutti i rami, persin le foglie secche precipitan di colpo, e questoin tutti i corpi la piuma e il sasso, persino il capomastro quand'annunziai la mia scoperta mi diedero del matto poi un dì divenni dotto mi chiamavano maestro mi dicevano dottore qualcuno osava dicendo che ero un genio Divenni mente eccelsa e il nome mio fu eterno per caso poi direi perchè per me sappiate che non è poi di grande vanto dir che da gran sbadato mi son sdraiato all'ombra credendo di cipresso o quercio o altro ma non pensai di certo si trattasse di quel melo e quando quella mela la testa m'ha percosso facendo un grande botto scoprii la gravità.
Signori non vorrei che la mia storia, di qui in poi vi turbi, son solo un pover uomo che racconta di quel dì in cui divenne un genio Isaac Newton
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