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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Pensiero sofferente, banale e travolgente.

di Ramona Amalia Fumagalli
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Pubblicato il 11/11/2020 19:25:53

PENSIERO SOFFERENTE, BANALE E TRAVOLGENTE è nato con l'intento di riportare alla memoria vicende successe lungo questi miei 48 anni. Le memorie del passato restituiscono al lettore anche i cambiamenti avvenuti col passare degli anni e allo stesso tempo mettono a confronto ciò che era con ciò che è ora. Gli argomenti partono dalle manifestazioni pubbliche che venivano accompagnate dai sindacati e non. Parlo della mia personale presenza ai raduni, al G8 di Genova, alla marcia pacifica, lasciando un remoto pensiero di come era attivo l'ideale italiano nello stare assieme per affrontare le varie situazioni. Questo per mettere in evidenza quanto ora pur avendo i social, tanti diritti ottenuti in quei momenti si stiano perdendo. Il paragone di questo lo descrivo “come un sacco buco, che trascinato perde i diritti che vengono calpestati e con essi par di calpestare pure le anime di chi per ottenerli tali diritti, ha sacrificato la propria vita anche con le guerre”. Metto a confronto il sano divertimento degli anni in cui io ero giovane, anni '90 e la ricerca sempre più sfrenata ora del divertimento artificiale annegato nell'alcool e assorbito con le droghe. Parlo dell'esperienza di chi come me ha conosciuto la colonia estiva e riporto anche una canzone che si cantava tra noi bambini. Parlo dell'immigrazione e avanzo le mie esperienze di viaggio nei paesi poveri, così da dare una diversa immagine di ciò che noi italiani viviamo come accoglienza e ciò che io stessa ho vissuto come mia personale accoglienza in quei luoghi. Distinguo l'immigrato che viene nel vero bisogno, con quello che viene per altre ragioni. Mi occupo di parlare dei problemi dell'ambiente, che in questi anni stan rendendo sempre più difficile il rapporto necessario tra uomo e natura (Questo discorso è stato al centro della conferenza che quest'anno ho portato al festival di Bergamo Landscape, I maestri del paesaggio in settembre). Infine faccio una riflessione sull'impatto che l'uomo può offrire nella propria condizione d'individuo su ognuno di questi cambiamenti e in quelli a venire.
Ironizzo sul fatto che il titolo nasce non dall'idea dei titoli dati ai film anni '70 ma proprio nelle ultime battute del libro spiego che :

PENSIERO SOFFERENTE perché l'Italia più che migliorare col tempo sta perdendo cose importanti.
BANALE perché molti leggendo troveranno semplice retorica banale, notizie che se fossero all'attenzione di tutti non finirebbero per perdersi nel nulla.
TRAVOLGENTE perché il discorso completo travolge sicuramente chi si ritroverà negli stessi ricordi che riporto e nel senso di responsabilità che spingo a riconoscere in ognuno di noi.


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