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Dedica

di Savino Carone
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Pubblicato il 18/03/2014 15:44:12

DEDICA

 

In morte della mia anima belligerante

 Mamma, quando ti ho vista morta niente

ti somigliava: non eri tu quella

bella e viva che ho sempre conosciuto

non eri quella che chiedeva aiuto

anzi lo dava. Una radice avvinta

alla nostra specie: questo mi chiama

non l’anima ma solo un ircocervo

di patti segreti, un sodo miscuglio

di fatti ereditari e di visioni,

situazioni fuori controllo

per noi che credevamo opportuno

Avere Controllo, scopo del tutto.

Io sento forti le tue ambizioni

cose di poco, piccolo borghesi…

mamma tu che capivi le ruvide

pulsioni, le accecanti passioni

che come lame mi trafiggevano

fino a diventare sogni e speranze

evanescenti, capivi che mai

avrei riscosso dei proventi chiari

dalla mia vita, dalle mie esperienze

che tu pensavi intrecciata col destino

brillante di luce, di comprensione,

come se il nulla avesse dimensione

reale, quasi il tuo sogno seguisse

il mio cammino lungo una grande

strada che si volse verso una scura

solitaria deriva di cose non fatte.

Tu mi conoscevi, sono tuo figlio

figlio dei tuoi pensieri e nessuno

ti piangerà come volevi, come

Mentre ti Guardo Là, ti piango.

 

 

 


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