Clandestino, amo di nascosto, e di nascosto scrivo
di notte, schermato, dai fari accecanti di un mondo malato
di rabbia, d’invidia, e di cemento armato.
Furtivo, amo di nascosto, e di nascosto vivo,
nel chiuso anonimo di una stanza,
o nel ventre claustrofobico di un ufficio
inventando rivendicazioni,
contro ricchi, arroganti e rompicoglioni.
Sotterraneo,
amo di nascosto, e di nascosto schivo
i treni del successo, - asini deraglianti-
o meglio, mostri celati dalle nebbie dell’eccesso
della logorrea fraterna di, voi, grilli parlanti.
Underground, resisto,
staccando col martello
i chiodi conficcati nelle mani di un Cristo,
abbracciato alla sua croce, in attesa di martirio,
sputandovi negli occhi versi, e gocce di collirio.
[Underground, 2007]
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