Pubblicato il 05/10/2020 12:32:12
Vi era un gioia dentro di te che si rifletteva nel chiaro degli occhi e quasi sembrava sfiorare la chioma bianca dei tuoi capelli.
Nulla pareva turbasse il tuo silenzio con cui curavi la casa ed i gerani sul davanzale della finestra che affacciava la via più larga del quartiere.
Odorava di buono la tua casa di pace e di una quiete interiori che nessun rumore poteva turbare perché tu già abitavi un altrove.
Ora che sfoglio i tuoi libri che mi nutro delle tue parole vengo a parlarti dove più non sei se non un segno di bellezza nella storia e ti ripeto in un monologo interiore: 'Vieni, prenditi cura di me'.
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