E sia che sono italiana per caso,
internazionalista nel cuore,
propugnatrice della libera circolazione degli umani,
delle idee e sì, anche delle merci,
però l’amo, questa sfrontata Repubblica
che affronta il Mediterraneo,
“terra di infanti, affamati, corrotti”(*)
sempre in bilico sull’orlo del baratro
che gli uni alacremente scavano
e gli altri affannosamente riempiono;
ne amo la storia e l’immeritata bellezza
che ovunque ti sorprende o ti lacera,
laddove è calpestata dall’ignominia del presente.