E mi sono innamorato di te, che avevi mille difficoltà
mille blocchi mille maschere di cartone misto a cenere,
bellissima amante di Ares, cieca come cultura d'oriente,
studio dissetante, di massima sensualità e irriverenza.
Mi sono innamorato di te,
dei tuoi rifiuti, mia dimensione,
amore di dieci mesi, morto senza mai nascere,
nato senza mai morire, della tua stima, della tua amicizia,
del tuo disamore molto sbilanciato;
e ti ho rifiutata, a mia volta,
cercando sesso, bellezza da adolescente, su occhi da cerva,
schiaccianoci delle mie insicurezze,
frantumate nei nulla delle nostre mattine all'Università,
coi miei ventinove e tu a gridare d'amarmi,
nella promessa d'una attesa,
nella rinuncia dell'amore della vita.
Perdendo la testa
rischio di non trovarne altre,
e ancora ti attendo, nell'ombra.
[Mostri, 2009]
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