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Commenti al testo di Annamaria Pambianchi
La notte dell’idioma

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 Leonora Lusin - 23/07/2017 22:04:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

L’ho letta e riletta ad alta voce, questa poesia è una magia che scende dall’alto pascolo... mi ha commosso fino alle lacrime.
Con tenerezza di sorella che fila pensiero ed azione...

Pies: l’idioma cortese purtroppo avvelena da lontano ed inconsapevolmente anche chi possiederebbe tutte le qualità umane,morali ed erotiche per andare a ridefinire il campo...dell’Amore
Allora s’imbalsama l’amata, la si costringe ad uno stato vegetativo permanente amandola nel ricordo come si ama una principessa lontana.
Attribuendole qualità sopraffine e fin’anco tutte le virtù, si arriva perfino a chiederne la mano.

Ma guai se lei pensa di avvicinarsi anche solo di un passo...
Il cortese diventa improvvisamente ferino.

Da questo destino bisognerebbe fuggire a gambe levate, a rotta di collo... e lei ci ha anche provato, per essere poi ripresa alla prima area di sosta...

Si sa di buone intenzioni è lastricato...

 Nando - 23/07/2017 20:55:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Si ha l’impressione di un destino in ogni tua poesia; comunque una scrittura che si fa leggere, è l’estratto di uno scavo, falda poetica che attendeva la luce.