Quanti maschi a testa calda
si farebbero l’Ubalda,
quel gran pezzo di figliola
tutta nuda, “bona” e sola?
Altrettanti, son convinta,
- e lo scrivo qui con grinta –
sia nel letto che in cucina
non disdegnan l’Ubaldina
che se pure non è bella
è un gran pezzo di frittella!
Scrisse, infatti, un tal nostrano,
medieval cuoco Toscano,
la ricetta assai apprezzata
ma con lingua sua antiquata
che testé trascrivo e giro
con la rima e con la biro.
“Con le uova e la farina
dentro ad una ciotolina
fai un impasto giusto e sodo
poi il grembiule appendi al chiodo
per il tempo che la pasta
si riposi quanto basta.
Dopo zafferano aggiungi
e col lardo teglia ungi.
Per benino cuoci lesto
qual crespella nel suo “testo”
e senza far troppa babele
con lo zucchero o del miele
servi calde le Ubaldine
come fossero “donnine”!
Nota: Frittelle ubaldine
di Anonimo Toscano
“Togli farina netta, bianca, e distempera con ova
e fermenta un poco:
mettevi zaffarano, e poi metti a cocere
con lardo disfatto:
da poi mettevi su zuccaro o mele,
e mangia.”
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