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Riciclare il riciclabile

Argomento: Ecologia

di Catello Nastro
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Pubblicato il 09/12/2010 21:49:27

Ricicliamo il riciclabile
TRASFORMIAMOLO IN UN PORCILE

Le soluzioni estreme possono risolvere i problemi estremi. Almeno in parte. Si parla tantissimo di problemi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. A Napoli in particolare modo. In ogni famiglia si producono alcuni chilogrammi di umidi. La pizza, gli spaghetti, la verdura, la frutta, la torta, il pane che diventa duro e nessuno più mangia perché lo sfilatino deve essere caldo caldo appena uscito dal forno. E se diventa duro non lo può mangiare nemmeno il nonno che ha la dentiera, non lo mangiano nemmeno i bambini nel latte perché preferiscono i biscotti che pubblicizzano per televisione. Insomma tutto quello che si chiama “umido” può essere riciclato nel riciclaggio facendo la raccolta differenziata. Sia ben chiaro che quello che sto affermando già veniva praticato le secolo scorso. Gli scarti del pranzo possono servire per allevare i maiali. Lo facevano i nostri nonni nel mondo della civiltà contadina, lo possiamo fare anche noi che viviamo nel terzo millennio. Ecco la soluzione. Esiste il secchio dell’umido dove vanno a finire tutti gli scarti del pranzo ove potremmo anche includere i liquidi. Brodo, latte, succhi di frutta e similari. La mattina passa il camion autobotte provvisto di un tubo aspiratore che succhia tutto il contenuto dal contenitore dell’umido ( che in effetti sarebbe la vera e propria “Munnezza” perché la plastica non entra nella tradizione partenopea essendo stata importata dai paesi industrializzati). Eliminando il termovalizzatore, che poi non è altro che un inceneritore volgarissimo, il camion autobotte potrebbe scaricare il tutto in una megastruttura con centinaia di maiali, volgarmente detti anche porci. Per la porcilaia si potrebbe anche sfruttare uno stadio di calcio dismesso di qualche paese dell’entroterra retrocesso in una serie inferiore. Forse anche perchè i giocatori il sabato notte facevano i porci nei locali notturni e quando dovevano entrare in campo, il giorno seguente, non ce la facevano a reggersi in piedi. Tralasciamo le porcherie umane per riprendere il discorso sui porci veri e propri. Il cibo, scarto dell’umido urbano, depurato da corpi contundenti, adeguatamente filtrato, verrebbe sversato in una grossa mangiatoia ricavata ai bordi delle gradinate. Potrebbe essere prevista anche una sezione per i porci maschi, una per le femmine ed una per i porcellini. Dopo aver mangiato i suini se ne andrebbero a passeggiare per il campo sportivo (anzi ex campo) riempiendo il campo di calcio in un campo di cacca. Ma anche questa andrebbe riciclata in una maniera del tutto ecologica. Un trattore con aspiratore farebbe il giro del campo e porterebbe gli escrementi suini nei campi circostanti per concimare i pomodori. Per incoraggiare i produttori di “munnezza” umida fornita a questa catena di riciclo, si potrebbero creare anche degli incentivi naturali così quantificabili mensilmente:
1) un quintale di umidi mensili: un chilo si salsicce.
2) Due quintali di umidi mensili: un chilo di salsicce ed una soppressata.
3) Cinque quintali di umidi mensili: un capicollo.
4) Una tonnellata di umidi mensili: un prosciutto con l’osso.
5) Per piccoli produttori di tale tipo di munnezza: cotica, osso per la minestra, lardo o frattaglie per il soffritto:
A questo punto la domanda sorge spontanea: e se il produttore – fornitore di umido è vegetariano??? Nessun problema: frutta e verdura concimata con la cacca naturale dei suini. Senza conservanti e senza diserbanti. Inoltre si potrebbero organizzare delle escursioni in questi campi sporchivi, visite con scolaresche, con ingresso gratuito. Potrebbero anche invitare alcuni politici a visitare questo sito di porcherie, magari offrendo come aperitivo pane e salame e vino prodotto nel campo da tennis vicino con vitigni ecologici pure essi concimati dalla naturale cacca dei suini. Ricordando un vecchio detto napoletano risalente addirittura al 700 che così recita: “ L’omme addora ‘ra vivo e fete ra morto, ‘o puorco fete ra vivo e addora ra morto, ‘a femmina fete ra viva e ra morta.” Salviamo il mondo! Fate la raccolta differenziata. Non costa niente, ma ci guadagnaremo in salute, nostra e dei nostri figli!

Catello Nastro

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