Giunge alle porte di un paese,
l’annuncio della lieta novella,
il buon Santo Natale cortese,
che esalta la festa più bella.
Ed ecco accender luci colorate,
cucinare cibo consueto ed opulento,
di un mondo attivo e non lento,
che abbraccia i bimbi e le fate.
C’è chi s’agita nel lavorar oro,
chi aspetta il canto in coro,
chi spera un mondo propizio,
e chi s’arrende purtroppo al vizio.
Gli infanti chiedono strenne,
che gli adulti sbrigano a rendere,
gli anziani s’affannano le penne,
e non pochi vivono l’appendere.
Di quegli occhi colmi di dolore,
di quell’animo debole di reazione,
di quelle parole taglienti in finzione,
di quelle gesta assenti d’amore.
Giungono giorni di fare scandito,
nel recitare ciò che poi è proibito.
Giungono momenti di gesta aulenti,
nel mostrar le facce evanescenti.
Ecco il tanto atteso Natale,
che sia per tutti non banale,
che faccia riavvicinare al bene,
e comprendere il mal delle vene.
Metro: 7 quartine di versi liberi in rima alternata, incrociata, baciata, variamente distribuita
(schema: ABAB, CDDC, EEFF, GHGH, ILLI, MMNN, OOPP)
Dicembre 2006
©AngelaVenditti77
SELEZIONATA con Medaglia – 9a Ed. ‘Il mio Presepe - Traduzione e fede '– Ortona (CH) - anno 2013
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