Pubblicato il 21/04/2015 10:36:05
Ne ho vista d’acqua scorrere anche impetuosa lungo i tormenti dell’anima mia. Ne ho uditi di flati sibilare vicini dietro le mura appesantite del tempo. Ne ho ingoiato gli sguardi maligni. Ne ho sopportato le lusinghe vigliacche. Ne ho subito le lingue sparlare. E ho pianto di tanto livore, di tanto squallore, di tanta cattiveria. E ho tormentato la mia ragione, la mia visione, la mia educazione. E ho rinnegato l’insana armonia, la bieca euforia, la lenta moria dello spirito, sempre più denaturato del suo nocciolo, sfrattato dal suo gheriglio canuto di anni vili e sporchi, irriverenti e petulanti, invadenti e insani. E così ho scoperto che il mio cuore si è invano donato a l’intorno vigliacco che nulla apprezzava e gradiva e debole considerava l’amore. Metro: versi liberi Giugno 2011 SELEZIONATA per Antologia – 3a ED. “Poesia sotto le Stelle″ – Torvaianica (RM) - anno 2013
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