Pubblicato il 12/02/2018 00:49:07
La scultura a Chemp (Perloz) è di Pino Bettoni e la poesia a lui dedicata.
(La foto di Giulio Crivellari g.c.) Cristo si è costruito un suo rifugio là, nella Valle, dove il Lys ad abbracciar la Dora corre tra pietre antiche e boschi abbandonati tra lecci e vecchi tronchi di castagni tra il sereno frusciar di stanche foglie, Lui, tra i sentieri il primo sole coglie. Ed i capelli gli accarezza il vento e le nuvole bianche del mattino, lo sveglia un nuovo canto d'usignuoli, il mormorio del bosco, un frusciare d'acque fresche, il gocciolio lento e riposante nelle vasche che il tempo un dì ha scavato che pecore bianche e mucche han dissetato. Sorride, il Cristo, ed il Creato guarda: Lui sa quanta fatica quel pianoro assolato ha procurato, quanto sudore, quante pietre ammucchiate, quanti sentieri lastricati, e terra nuova a ricolmar le conche dove una vite il suo liquore ha dato, dove un muggito un tempo ha regalato una preghiera fatta d'acqua fresca, di tazze colme di latte con castagne, d'erba falciata e poi seccata al sole, al vento con pazienza rivoltata, per secoli a spalla trasportata. E' il suo paradiso: Lui l'ha chiamato Chemp! Da lassù guarda il suo mondo, tanto vicino eppur tanto lontano e sempre in guerra, un mondo dove ancor sopravvive un po' di pace e un bosco di castagni, un ruscello che ancor sprizza acqua pura. Un paradiso, dov'è tornato il canto degli uccelli ad allietar le notti con la luna, che scivola su un cielo pieno di stelle brillarelle a ricamare il giorno nuovo che sorge tra gli alberi che danno ancora le castagne, con le nuvole bianche che accarezzano all'alba le montagne. Salvatore Armando Santoro (Donnas 11.3.2017 - 8,34)
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