Pubblicato il 07/03/2020 23:01:07
In fondo a Reggio quanto ci restai? Ci nacqui e dopo sono andato via a quasi dieci anni ci tornai. Cambiai tre case, dopo me ne andai, ed ero ancora un bimbo che giocavo, prima a casa di Dante mi fermai per ambientarmi dopo tra i ghiacciai. E quell’amore-odio, le tempeste sullo Stretto, quei sordi scuotimenti della terra, con me nel cuore per sempre li portai, cordone ombelicale mai tagliato fuga di notte ma poi non son tornato ingrata madre a cui resto legato. Ma dentro mi rimangono i rumori, urla sgraziate, odio e gelosia, lo scrosciar d’acqua i fulmini tra i monti l’Etna fumante la lava rosseggiante quel mio mare che mi resta in mente e una bambina ingenua e sorridente. Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 28.10.2019 – 6,07)
La foto dell'Etna è di Angela Rainieri (g.c.)
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