Pubblicato il 12/06/2021 10:01:16
Dove s'arrresta il finto effluvio delle chiare notti senza stelle, lì, nella vagina della terra, inciderò, con un legno il tuo nome, dirò: da qui è passato un fiume, s'è incrinato il tragitto della quieta valle e le stelle, spodestate dagli agi del trono celeste hanno tremato come lucciole acerbe, con me, china sui tuoi occhi, scheletro sull'abisso, gemmando il Sacro Fiore di questo nostro amore.
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