Pubblicato il 05/08/2021 21:28:19
A te che hai bisogno di umiliare altri, per dimostrare chi sei, orgasmico di onnipotenza, guarda... Lo specchio liso... Sentore di calce e di cadavere... Tu, leggiadra impermanenza, vuoto frainteso, inascoltato, non irrigato dall'acqua della fede Osserva l'agonia del petalo scarnificato non è dolore, ma bellezza aperta a divarico sui cieli, istantanea a scadenza, che più non sarà, perchè altra luce permei e irrighi la soava unicità dell'attimo che fulge, cade, muore... Come te, che uscito dalla scena delle tue commedie, roboanti di vanagloria, il grigio troverai ad ammiccarti delle pareti e più in fondo, lo specchio, a dirti: "Guarda... guarda... Finalmente, ora, guarda!". E già non sarai.
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