Lava, la madre dell'acque
i suoi bimbi di roccia;
la sua musica è chiara
e leggera,
porta memorie di spiriti corsari,
in cui l'anima riposa
il suo sonno bambino.
Troppo alto è il suo linguaggio,
eppure sereno di effluvi
che ammansiscono gli scogli;
amanti di pietra per sempre sedotti
dalla tracotante tenerezza della musica
dell'onda;
Segreti, inabissa, tra i silenzi dell'ancore,
recando codici di lettere trascorse,
vide segrete custodite nel suo immenso
verde-azzurro costato.
Per questo trafigge,
nelle solitarie notti di stelle,
il canto dei fondali;
come lamento risuona
e sembra dire l'insondabile
ineluttabile amore,
che spinge a morire.
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