Pubblicato il 21/08/2021 10:50:20
Dimenticai presto il beato mordente di Chimera ruggente, in strani fiumi d'oblio scivolando tra remi insabbiati di estati perdute. S'addensarono nebbie, nei cortili, le lacrime tracimando in biglie incastrate in intricati nodi di rabbia; ammutinati i miei vegliardi ardenti. Così, come mallo inerme andai negli anni, perdendo pastelli dallo zaino, lasciando il genio ululare in freddi fossati di neve.
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