Lasciatemi qui, tra gli alberi,
tra questi fiori così fragili così belli
e l’aquila che solca il cielo
e non è mai stanca…
Lasciatemi qui,
fuori dai commerci delle vostre
sante intenzioni;
lasciatemi rotolare sulla soffice terra
che m’impregna del suo sacro stare
o nelle vie infinite, tra i tronchi vegliardi
e la preghiera liquida dell’onda turchese
che mi cura
e mi culla, nel profondo, là
con la tenerezza che voi non conoscete.
Lasciatemi
dondolare nel sole,
penetrando il suo oro con un’ardente
preghiera nel cuore
e un grido di giubilo
mentre una campana risuona,
tra gli ulivi , le case bianche e le pergole
un po' tristi…
Lasciatemi,
perché è qui che morirò
e rinascerò,
nuova, rifatta dalla carità del vento,
che sa quando soffiare e riportarmi
tutta quella vita che non ho mai vissuto
perché era la vostra vita,
ingabbiata, prudente
e non la mia
e non la mia.
Per questo, ora lasciatemi;
lasciatemi
lasciatemi qui…
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