Sono stata in silenzio
quando troppo c’era da dire
e l’anima si spegneva, come una
candela,
nella polvere della saggezza e della
morale.
Sono stata in silenzio
col sogno sospeso di un grande amore,
mentre non osavo dire alle strade il mio nome.
Sono stata in silenzio in conventi,
orfana in un giardino ghiaccio
che sanguinava i bocci a primavera.
E ancora,
tra i venditori di rumore
i banditori del sapere con le loro
ciotole di caos,
le ostie marcite,
ammuffite nottetempo nell’interminata
notte della civiltà.
Sono stata in silenzio,
non so dire dove, come, quando…
Forse ero il vetro rigato di pioggia
che ripeteva al vento la sua inutile
melodia.
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