Pubblicato il 19/01/2023 19:31:32
Pazza, avanzai lungo le eretiche sponde della viva fiamma. Tra l’aria di piatto azzurro gravida di pianto imminente, non ascoltai il ramo appena smosso da un refolo di vento. Inscenai la danza a due passi dall’arena bruciando, lenta, la mia vecchia canzone; nel crepitio dolente, odore di ferraglia e di segatura. Ma improvviso tornò il pianto; il cielo di pialla più duro del tuo cuore di piombo. Tornarono i corvi, le croci, la tomba. Ma pure io tornai; da varchi inaspettati risorsi dal fuoco vestita di nuovo fulgore.
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