E poi finisce tutto,
così dicono,
pasta friabile i passi
e melma dentro le piaghe
dei mattoni
brulicante i miasmi
del peccato originale.
Gli amori trasformati
in delitti,
i sacchi di spazzatura
pieni d'ossa
lasciano scie di sangue;
sempre avare le corrispondenze.
I saltimbanchi delle idee
tengono in piedi il teatro giocattolo;
nelle gastronomie maxischermi
rifocillano con cronache di crimini
-casa dolce casa -
giusto per sentirsi a temperatura
ambiente,
mentre le mosche ronzano
e grazie al cielo! obnubilano
dell'horror vacui l'angoscia tremenda.
Cristo ha smesso di guarire paralitici,
ha finito gli sputi persino sugli avari
e se ne sta in letargo da tempo, sottovuoto
sull'altare lindo come sottana di suora.
Il presepe è crollato
sotto uova marcite e scatole di dixan;
e tuttavia dicono che un bambino,
laggiù, s'è mosso,
tra le macerie, ha finalmente pianto.
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