03/11/2008 (in memoriam)
Esserino senza battito, cuore a scariche alternate in attesa di smettere di battersi,
occhi azzurri chiusi da leonessa trafitta da metastasi e meteore,
era mia la tua mano, sarà mio il tuo élan vital
da indomabile combattente, menestrello combattente.
Esserino senza battito, madre di madri,
mi cercavi, senza timore di nominare i miei cento nomi steppici,
senza titubanze di nominarmi erede di sconfitte,
ho raccolto il testimone dalla tua maschera d'ossigeno,
sulle ossa scarnificate della tua fronte ruvida
un bacio continuerà a bruciare, come brace.
Uscendo dalla stanza,
tra vagiti e urla dei condannati a morte,
la tua sedia a rotelle, marcata Ines Venzon con Uniposca nero,
scrutava, da una finestra, il cielo scuro, inutile:
finalmente, liberata, cammini nel vento.
[inedito, 2008]
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